L’artrosi è una patologia degenerativa che colpisce le articolazioni, specie quelle sottoposte a carico. E’ caratterizzata da alterazioni progressive della cartilagine , dell’osso subcondrale, del tessuto sinoviale e delle strutture capsulari.
Colpisce ambo i sessi e la frequenza aumenta con il progredire dell’età (dal 2-3 % sotto i 45 anni – al 60-70% superati i 65 anni). Insorge solitamente in modo graduale e subdolo; i primi sintomi sono il dolore e la diminuizione dei gradi di articolarità.
Per diagnosticare l’artrosi è necessaria una valutazione clinica da parte dello specialista ortopedico e un’analisi radiografica dell’articolazione dolente.
Le principali articolazioni colpite dall’artrosi sono: colonna vertebrale, anca e ginocchio.
Classificazione
L’artrosi si puo’ classificare in:
L’artrosi primaria puo’ distinguersi in localizzata e generalizzata ( se colpisce almeno 3 articolazioni). Quella secondaria puo’ essere strutturale (lesioni traumatiche ossee e cartilaginee o depositi di microcristalli di calcio e ossalato) o meccanica (sovraccarico ponderale, varismo/valgismo, displasie).
Epidemiologia
In Italia l’incidenza dell’artrosi è pari al 72,6% delle patologie reumatiche e colpisce annualmente circa 4 milioni di persone. La sua frequenza aumenta con l’età, interessa entrambi i sessi, ma le donne sono più colpite con il progredire degli anni.
Eziopatogenesi
L’artrosi ha una natura multifattoriale ed è ormai assodato che uno dei piu’ importanti sia il fattore genetico. Altri fattori che hanno dimostrato essere coinvolti nello sviluppo dell’artrosi sono fattori ormonali, invecchiamento , sovraccarico, traumi, alterazioni metaboliche e di sviluppo, fattori professionali)
La fase iniziale della patologia è caratterizzata da un complesso squilibrio biochimico osteocartilagineo, con attivazione delle citochine, del plasminogeno e dei neuropeptidi, questo porta ad una stimolazione catabolica sulla cartilagine e innesca un iniziale rimaneggiamento osseo subcondrale. L’aggravamento progressivo di questa condizione sfocia nella comparsa di aree di fibrillazione cartilaginea , sclerosi dell’osso sub condrale e piu’ avanti nella formazione di osteofiti e geodi; nei casi più gravi ed avanzati vi è la possibilità di deformazione dei capi articolari.
La fase successiva è determinata da una reazione infiammatoria sinoviale che porta a coinvolgere il sistema immunitario con aggravamento progressivo ed irreversibile delle lesioni.
FASI DELLA PATOLOGIA:
Clinica:
L’esordio dell’artrosi è in genere graduale e subdolo, caratterizzato essenzialmente da dolore e progressiva riduzione dei movimenti articolari.
Il dolore è il sintomo più precoce, sordo e profondo, insorge generalmente all’inizio del movimento, si aggrava con questo e raggiunge l’apice con il massimo carico dell’articolazione.
Il riposo , la diminuzione del carico ( perdita di peso) e il calore possono portare beneficio. Al risveglio spesso o talvolta dopo inattività puo’ presentarsi rigidità. Diminuendo la mobilità scende il tono muscolare, si iniziano a sentire crepitii e scrosci per le irregolarità delle superfici articolari. Negli stadi più avanzati dell’artrosi la deformazione dei capi articolari è molto importante , si formano aderenze e la capsula diventa un manicotto rigido ed ispessito.
La diagnosi è prevalentemente clinica , ma spesso si avvale degli esami radiografici per la conferma e la possibilità di meglio approfondire e studiare il caso.
La terapia come vedremo dipende dalla localizzazione anatomica e dalla gravità della patologia.