Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione della ricerca e delle tecnologie, si è arrivati allo sviluppo e all’utilizzo di sostanze naturali (autologhe o eterologhe) e artificiali con l’obiettivo di posticipare l’intervento di protesi e alleviare temporaneamente i sintomi legati ad artrosi lievi/moderate o lesioni meniscali degenerative. La viscosupplementazione è ormai la più consolidata; consiste nell’infiltrazione con acido ialuronico di varie densità all’interno dell’articolazione per supportare meccanicamente (lubrificare) e integrare un micro ambiente in sofferenza e diluire e “lavare” le citochine infiammatorie presenti a livello intrarticolare che fomentano l’infiammazione in un circolo vizioso.
Ancora più interessanti i risultati che si sono ottenuti con l’utilizzo dei cosidetti derivati piastrinici (Platelet Rich Plasma – PRP) e l’innesto di cellule mesenchimali autologhe di origine adiposa mediante tecnica lipogems.
I PRP non sono tutti uguali: in relazione al tipo di preparazione si possono ottenere diversi concentrati piastrinici (la concentrazione finale non e espressa in valore assoluto ma in nvolte della concentrazione base plasmatica).
I gel piastrinici NON RIPARANO I TESSUTI ma hanno un effetto INDUTTIVO attraverso il richiamo di cellule immunitarie e di cellule a bassa differenziazione.
Queste è stato dimostrato abbiano un’importante capacità antinfiammatoria e bioregolatrice a livello di articolazioni colpite da artrosi.
Possono essere prelevate dal paziente stesso (evitando rischi di rigetto e reazioni avverse) da un prelievo ematico o di tessuto adiposo, trattate con procedimenti sofisticati ma rapidi e poi iniettati direttamente nell’articolazione e nei tessuti peri-articolari.
Queste sostanze autologhe in aggiunta alla funzione meccanica e di “lavaggio” tipiche della viscosupplementazione aggiungono la funzione biologica di fattori di crescita (PRP e Lipogems) e di cellule mesenchimali staminali (solo il Lipogems) che attivano la riparazione cellulare.
Figura 6: sistema Lipogems: il tessuto adiposo autologo estratto tramite una piccola cannula viene processato per liberare i fattori di crescita e le cellule staminali mesenchimali per poi andarle ad inoculare nel sito affetto da artrosi