Il dottor Milella non riceve più nello studio di Piazzale Istria.
Il Venerdì riceverà comunque con gli stessi orari, dalle 15 alle 20, presso lo studio di Via Albertario, 9.
Il trattamento delle patologie dell’Anca e del Ginocchio sono la mia quotidiana attività.
Svolgo con impegno e soddisfazione questo lavoro presso strutture di riferimento a livello nazionale.
Tra queste il Centro di Alta Specialità in Chirurgia protesica dell’IRCC San Siro Galeazzi.
In questi anni di pratica clinica ho maturato la consapevolezza, supportata dai dati che emergono dalla letteratura scientifica (e brevemente riassunti qui), che gli interventi di chirurgia protesica sono una pratica ampiamente consolidata e sicura che garantisce in mani esperte, in strutture sanitarie dedicate, e con team preparati percentuali di successo elevatissime.
La American Academy of Orthopedic Surgeon afferma che piu del 90% dei pazienti sottoposti ad intervento di artroprotesi di ginocchio riferisce un risultato “buono” o “eccellente”; questo dato è addirittura superiore nelle artroprotesi di anca; fino al 98%. Ci dice inoltre che circa l’85% degli impianti é ancora in sede e funzionante a oltre 20 anni di distanza. Un recente studio condotto dall’Universita di Toronto su 37.881 pazienti operati di PTA (protesi totale anca) e pubblicato sul British Medical Journal ha però dimostrato che solo le sostituzioni effettuate da chirurghi che operano su volumi superiori a 35 interventi/anno non richiedono reintervento in tempi brevi.
I dati provenienti dal Registro Italiano Artroprotesi (Riap) dicono che gli interventi di protesi articolari effettuati nel nostro paese nel 2013 sono circa 170,000.
La tendenza è in crescita con un rateo del +2.7% annuo in relazione all’aumento della aspettativa di vita media, quindi della popolazione anziana in buone condizioni generali di salute.
In maggioranza si tratta di artroprotesi di anca (57.1%) e di ginocchio (38.2%): infine spalla (3,5%).
Le procedure sono consolidate nel lavoro quotidiano.
Ampia disponibilità di differenti tipi di impianti protesici (così da garantire la possibilità di scegliere quello che più si adatta al caso clinico) e di strumentari chirurgici (così da poter affrontare in sicurezza anche i casi clinici più complessi e delicati) .
ANESTESISTA; lavorare con anestesisti che si occupano solo di chirurgia protesica genera sinergie che portano ad aderire a protocolli più sicuri ed evoluti
scelta del tipo di anestesia anche attraverso il colloquio con il paziente per garantire il maggior controllo del dolore
sensibilità maggiore verso le possibili criticità : il ricorso all’uso di trasfusione post-intervento si è ridotto di sette volte negli ultimi cinque anni grazie alle tecniche di recupero ematico intra/post operatorio ed ai protocolli farmacologici
PERSONALE SANITARIO DI SALA E DI REPARTO ESPERTO; permette una significativa riduzione della durata degli interventi quindi di una riduzione delle complicanze infettive. Consente al chirurgo di concentrare la sua attenzione sull’atto chirurgico e lavorare con maggiore tranquillità.
FISIATRI E FISIOTERAPISTI; il percorso riabilitativo ha importanza analoga al tempo chirurgico per ottenere buoni risultati. I punti chiave sono:
rapporto continuativo diretto fisioterapista/paziente per tutta la durata del trattamento, questo permette al fisioterapista di conoscere perfettamente il caso clinico e genera fiducia e motivazione nel paziente;
confronto quotidiano fisioterapista/chirurgo per adattare il percorso riabilitativo al caso clinico.